Vi trascrivo una paginetta di un libro di Gualtiero Peirce (è un libro “leggero” che si può leggere molto velocemente) e racconta come i bambini di una scuola ebraica, una musulmana e una cristiana vedono Dio, come intendono la paura, il perdono, la colpa, l’eternità…
Il titolo è: “Il Signore è grande e non si può disegnare.” sottotitolo: “Perché nel foglio non ci sta!”

 

-Mora ?
La voce roca della bambina cattura subito l' attenzione di Giuditta.
-Dimmi, Gaia
-Ma Dio come e nato ?
Avvicinandosi alla bambina, la maestra riflette sulla risposta.
-Dio non l'ha creato nessuno. Dio e il principio di tutte le cose. Dio c'e da sempre. Esiste da sempre.
La bimba allarga le mani e fa spallucce. No, non ha capito ancora. Bisogna approfondire. Giuditta prosegue coinvolgendo tutta la classe.
-Avete sentito la domanda della vostra compagna ? Chi di voi ha una risposta da darle ? Secondo voi il Signore come e nato ?
-Col papa! - dice Cesare.
-Con la mamma! - completa il gemello.
-No, non e andata cosi. Chi di voi ha un'altra idea?
-Con il vento! - dice sognante l' altra Gaia.
-Con la luce! - brilla Joshua
-Con le nu-vo-le! - scandisce Rachel.
-Ma no. Dio esiste da prima di ogni cosa, lui può tutto ed e il principio di ogni cosa, se qualcuno lo avesse creato, significherebbe che esiste qualcuno più potente di lui!
-Ma come ha fatto Dio ad avere tutti questi poteri ? - rilancia Micaela.
-Sentite, bambini; questa e una storia difficile da capire, per ora.
L 'esperienza di Giuditta rimanda, serenamente, ad altri momenti: ci saranno tante altre occasioni per comprendere. Ma si, certamente. Questi giorni sono soltanto l'inizio di un lunghissimo cammino.

Poi, pero; mentre la maestra s'avvia verso la cattedra, già pronta a cambiare argomento e materia, avviene un prodigio. Non e il primo a cui abbiamo assistito durante queste settimane e certamente non sarà l'ultimo nella vita di questi bambini, di ciascuna fede.
Ma stavolta si tratta di un piccolo miracolo che, ammetto senza pudore, lucida gli occhi dei privilegiati che l'ascoltano.
Un bimbo di sei anni ospita all'improvviso un pensiero gigantesco e millenario, senza avvertire il peso e la portata di tanta sapienza. Continuando a sorridere. E a giocare imperterrito con la sua kippà, che e un formidabile disco volante. Quello che sta per dire non ha il suono di frasi
ascoltate a casa o al Tempio o da altre parti prima di allora. No, sembra un pensiero che sta dentro di lui, che e nato con lui, come i polmoni che danno fiato alle corse in terrazza o come lo stomaco affamato di pizza.
Lui sa come e nato Dio. E vuole raccontarlo alla maestra, ormai di spalle.
-Morà, morà!
-Dimmi...
-Il Signore e nato con le parole !

 

In principio era il Verbo.

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